Dove batte ancora l'amore by Ilaria Merafina

Dove batte ancora l'amore by Ilaria Merafina

autore:Ilaria Merafina
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Narrativa Rosa
ISBN: 9791281052383
editore: O.D.E. Edizioni
pubblicato: 2023-04-11T22:00:00+00:00


28

Ruel

Aveva poggiato un borsone sul primo letto vicino alla finestra, per poi affacciarsi ad ammirare il panorama. Harvard era immensa, un campus universitario tanto ampio da non invidiare l’estensione della superficie di una città.

L’incredibile gioia, che aveva provato suo padre nell’apprendere dell’ammissione nella, forse, migliore università della Ivy League, aveva smorzato la sua iniziale diffidenza nella scelta che era stato, in qualche modo, obbligato a effettuare.

Non che avesse avuto altre opzioni. Ma non appena aveva messo piede in quella stanza al secondo piano del dormitorio, completamente spoglia, se non per i tre letti singoli, una folata di imminente euforia aveva cancellato le sue iniziali titubanze.

Avrebbe dovuto condividere la camera con altri due coinquilini, niente genitori impettiti, niente feste ipocrite, niente litigi o accuse, niente gelosie. Aveva davvero bisogno di stare lontano dalla sua famiglia. Chester compreso. Forse avrebbe fatto bene anche a lui un po’ di distanza, pensò con un filo di amarezza che gli salì in gola.

La porta si spalancò di colpo, tanto che si girò di scatto impreparato.

«Hey, amico, quello è il mio letto.» Un ragazzo dagli occhi chiari, capelli lisci, color cioccolato, a caschetto che gli coprivano mezza fronte, si presentò, indicando il materasso con le lenzuola disfatte dove lui si era appoggiato provvisoriamente.

«Scusami» disse Ruel lasciando passare quello che doveva essere uno dei suoi coinquilini. Non appena si fu allontanato, il ragazzo si stese sul letto ponendo un libro aperto sul viso mentre lui lo osservava perplesso. «Sono Ruel.» Tentò subito un approccio, ma lo sconosciuto mugugnò qualcosa in risposta, qualcosa che non riuscì a comprendere.

«Si comincia!» un urlo esagerato squarciò lo strano silenzio dell’abitazione, la porta emise un cigolio acuto. «Oh, scusate.» Un ragazzo dai capelli biondi aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza, il volto era allegro, con un sorriso che si espandeva sulla faccia da parte a parte. «Piacere Nill.» Quello gli porse una mano con naturalezza, che lui si affrettò a stringere ricambiando la cordialità.

«Matricole?» domandò Ruel a entrambi.

«Sì, ma mio fratello si è appena laureato e mi ha dato un po’ di consigli.» Fu Nill, il ragazzo biondo esagitato a rispondere, senza mai lasciare il braccio al compare fin quando quello, sbuffando, non si rassegnò a seguirlo.

«Sono appena arrivato anche io» spiegò lui uscendo dalla stanza insieme a loro.

«Regola principale» esordì il biondino chiacchierone, «partecipare assolutamente alle prime feste dell’anno, anche se non dovessimo essere invitati.»

«Perché?» Quella domanda sorse spontanea. Voleva intervenire a tutte le feste, senz’altro, ma avrebbe preferito non essere un imbucato.

«È il modo migliore per inserirsi e, soprattutto...» Nill si avvicinò al suo orecchio coprendosi la bocca con la mano con fare sospetto, «si incontrano tante pollastrelle.» Correlò quella rivelazione con un occhiolino.

«Se ti sentissero parlare in questo modo si defilerebbero prima che tu abbia il tempo di dire il tuo nome.» Un brontolare divertito provenne dal ragazzo di cui ancora non conosceva l’identità. Non era sembrato antipatico, solo schivo, l’atteggiamento opposto a quello di Nill. Quello poi si rivolse a lui con un mezzo sorriso.

«Sono Dustin» disse porgendogli la mano con un gesto amichevole.



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